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venerdì 3 gennaio 2014

Quanto spende il Comune per ogni abitante?

Avere i dati in formato aperto consente di ragionare ed estrarre informazioni in modo immediato.
Per esempio si riesce a confrontare in modo visuale la spesa che ogni Comune sostiene per ciascuno dei suoi abitanti in un anno. Io mi sono divertito a fare questo confronto con i Comuni di Ravenna e Forli, prendendo i dati dai PDF di bilancio 2013 pubblicati sui rispettivi siti (Ravenna , Forli).

Il grafico è diviso in 2 parti, nella prima vi è la spesa procapite totale, nella seconda vi è la spesa procapite totale per servizio.
Il Comune di Ravenna nel 2013 ha speso poco meno di 1550 Euro per ogni cittadino mentre Forlì ha speso circa 1320 Euro.
Analizziamo più in dettaglio la spesa totale per ogni abitante :
  • La parte blu,quella preponderante, sono le 'spese correnti' cioè le spese per il funzionamento quotidiano dei servizi che il comune eroga. Per Ravenna sono circa un 15% in più che per Forlì. Le spese correnti sono costituite per la maggior parte da spese per il personale per per l'acquisto di beni/servizi.
  • La parte arancio sono le 'spese in conto capitale' cioè gli investimenti che il Comune fa per migliorare i servizi e il patrimonio. Sono circa alla pari per le 2 città. In ogni caso si nota che gli investimenti sono circa un decimo rispetto alle spese correnti.
  • La parte verde sono le spese per il rimborso di prestiti che il Comune ha chiesto nel corso degli anni. Ravenna spende molto di più di Forlì.
  • La parte rossa sono 'spese per servizio per conto terzi' , sono dei movimenti monetari che non influiscono sull’attività economica dell’ente, hanno una uguale contropartita in entrata.

Verificando la spesa di dettaglio per i servizi si nota che sia per Ravenna che per Forlì i servizi più costosi sono la gestione finanziaria (debiti dell'ente) e la gestione dei rifiuti, poi la spesa per il welfare, la viabilità , l'istruzione.
Si possono cliccare le varie parti del grafico a barre  'Spesa totale procapite 2013' per vedere come esse sono composte in 'servizi' nel grafico inferiore (si può anche fare una selezione multipla tenendo premuto CTRL e cliccando). In questo modo per esempio si può verificare su quali servizi si concentrano gli investimenti delle due città (basta cliccare la parte arancio del grafico superiore).

Per chi vuole approfondire l'argomento del confronto dei bilanci comunali c'è un interessante documento scaricabile dal sito della ragioneria dello Stato.




martedì 1 ottobre 2013

Come fare Open Data nei piccoli Comuni

Condivido un breve articolo che abbiamo scritto io e Patrizia Saggini del Comune di Anzola Emilia (ultimo suo articolo su CheFuturo) in seguito alla nostra esperienza di ‘collaborazione’ sul tema della liberazione e visualizzazione dei dati di bilancio (qui i risultati , qui la dataviz ). L’articolo è diviso in 2 parti redatte rispettivamente da Patrizia e da me.


Come fare OPEN DATA nei piccoli comuni


Da un po' di tempo si parla spesso di OPEN DATA, tanto che con 2 provvedimenti normativi (prima il decreto crescita e poi il decreto sulla trasparenza) lo stato italiano ha deciso che tutti i dati debbono essere pubblicato in un formato aperto.
Il tema e' complesso e ha risvolti che vanno dal tipo di licenza, al formato, alla piattaforma da utilizzare, ecc. e implicano aspetto giuridici e informatici,  ma in questa sede parlerò solo degli aspetti organizzativi: perché i dati non escono per magia da un database, ma debbono essere "trattati" nel modo dovuto, soprattutto in questo momento in cui il processo di pubblicazione deve ancora prendere forma.


Se si fa una breve ricerca sulla rete, salta subito all'occhio che solo i Comuni di grandi dimensioni si sono cimentati con questo tema; e i comuni piccoli?
Ricordiamoci sempre che su un totale di poco più di 8000 Comuni italiani, l'80% ha una popolazione inferiore ai 15.000 abitanti, e quindi si parla di realtà medio piccole.


Come può fare un piccolo comune a cimentarsi con gli OPEN DATA?
Proverò a dare alcune indicazioni: come si fa per una ricetta di cucina, ecco quali possono essere gli ingredienti:
  1. innanzitutto un progetto e un referente definito (non dimentichiamoci che ogni ente può avere le migliori intenzioni, ma se non c'e qualcuno che conduce il gioco, difficilmente l'obiettivo verra' raggiunto)
  2. un referente per ciascun settore, perché i cambiamenti non si fanno da soli, ma insieme alla struttura (ci vuole più tempo, ma fa crescere l'organizzazione)
  3. un po' di formazione non guasta, perché comunque una minima base teorica e' necessaria
  4. un censimento delle basi dati da cui estrarre ciò che ci serve, sapendo come possiamo utilizzarle ai nostri fini
  5. la collaborazione di qualcuno (Comune capoluogo? Provincia? Regione?) per la pubblicazione dei dati (difficilmente un piccolo Comune può investire risorse in costose piattaforme o siti tematici)
  6. e per ultimo, ma non per ultimo, occorre darsi uno sguardo intorno, cercando i software free che danno modo di rappresentare i dati: e' vero che stiamo parlando della pubblicazione dei dati in formato "grezzo", ma e' anche vero che i dati sono patrimonio dei cittadini, che hanno anche il diritto di leggerli e capirli con facilita'.


Ed ecco che il gioco e' fatto!


Meno male che ad un certo punto di questa avventura anche la rete mi ha dato una mano, perché sono entrata in contatto con un "civic hacker" (sembra una brutta parola, ma tranquilli, non fa male a nessuno!), che mi ha fatto conoscere un modo veloce e abbastanza facile per rappresentare i dati di bilancio.


I risultati sono pubblicati in questa pagina, e a breve pubblicheremo tutti i dati di bilancio (preventivo e consuntivo) dal 2011 al 2013 sul portale della Regione Emilia Romagna, con cui abbiamo sottoscritto un accordo.



Come un piccolo Comune può entrare in contatto con un civic hacker


Ma poi cos’è un civic hacker? Cito una delle definizioni che si può trovare qui http://www.codeforamerica.org/2013/06/07/defining-civic-hacking/, quella che a me piace di più : “Civic hacker sono persone che lavorano insieme in modo rapido e creativo per fare delle loro città luoghi migliori per tutti”
Ecco penso che ci sia molto bisogno di ‘civic hacking’ nelle nostre città, nei nostri paesi, nei nostri territori. E’ una nuova forma di impegno civico e credo che anche le piccole comunità possano avere vantaggio nell’alimentare questo tipo di partecipazione.
Nell’ambito dell’open government poi, le amministrazioni di piccole realtà , che magari stentano a trovare budget per progetti in questo campo, hanno fortemente bisogno di coinvolgere pezzi di società civile che abbiano qualche competenza in merito. Ma come possono farlo? Ecco come la vedo io :


  1. Individuando, all’interno dell’ amministrazione, persone che abbiano la giusta sensibilità per i temi della trasparenza, della partecipazione, dei dati aperti. Degli innovatori, a prescindere dal loro mansionario, cui affidare lo sviluppo di relazioni con il variegato mondo degli hacker civici.


  1. Cercando e tessendo connessioni con i gruppi e le associazioni, quanto più locali possibili, che si occupano in qualche modo di nuove tecnologie. Ritengo che , ad esempio, da un LUG (Linux User Group) di una cittadina possano nascere interessanti idee di civic hacking.


  1. Presidiando i network e i canali in rete che si occupano di dati aperti e di open government, in questi gruppi ci sono persone che possono aiutare lo sviluppo delle idee che una amministrazione vorrebbe realizzare. Un esempio perfetto è il gruppo di Spaghetti Open Data


  1. Favorendo tutte le iniziative locali (aggregative, formative, ludiche, etcc…) che hanno una cifra innovativa, cercando in questo modo di coltivare e di far crescere nella popolazione la propensione all’innovazione che sarà dei futuri ‘civic hackers’


Il lavoro di apertura della PA che è necessario se si vuole progredire sui temi di  trasparenza, dati aperti, partecipazione legati alle nuove tecnologie, è di sicuro un lavoro lungo e complesso, soprattutto in piccole realtà dove il digital divide frena questo tipo di innovazione; credo però che lo sforzo debba essere compiuto perchè dietro a queste innovazioni si nasconde un valore notevole per tutti.

domenica 22 settembre 2013

Come spende i soldi il Comune di Ravenna?

In occasione del recente #romagnacamp tenutosi il 6-7 Settembre a Marina Romea, come caso di studio (qui le slide del mio intervento) , ho elaborato una visualizzazione dei dati di spesa del bilancio preventivo 2013 del Comune di Ravenna; per l'occasione sono stato aiutato nella fase di scraping dall'organizzatrice dell'evento Alessandra Farabegoli.
Il caso del Comune di Ravenna è stato particolarmente significativo di quanto ancora occorra migliorare l'apertura dei dati dei nostri Comuni per renderli utili. Infatti, come per i casi di Lugo e Bagnacavallo, i dati di bilancio di Ravenna sono racchiusi in un PDF che, nel caso specifico , non è nemmeno esportabile facilmente in un file di testo per ricavarne un csv.... tanto che Alessandra ha preferito trascrivere a mano i dati.
Il risultato finale di tale sforzo congiunto è una visualizzazione che utilizza lo stesso schema già provato su Lugo e Bagnacavallo e che consente di capire meglio la struttura dei costi in questione.
Al solito la visualizzazione che ritengo più interessante è quella che categorizza i costi per SERVIZIO in quanto consente di avere una percezione visiva immediata di quali sono i costi sostenuti dal Comune per fornire servizi ai cittadini e della loro grandezza relativa.
Come già evidenziato nei post precedenti la visualizzazione è interattiva e quindi navigabile e indagabile fino al livello di dettaglio più preciso disponibile. Se si vuole entrare nel dettaglio di una 'bolla' basta seguire i passi:
- cliccare sulla bolla
- cliccare sull'icona 'view data'
- cliccare sul tab 'Underlying'
- scegliere 'show all columns'
Inoltre i dati grezzi che stanno dietro alla visualizzazione sono scaricabili direttamente con il tasto 'Export' che si trova in basso a destra nel grafico.


domenica 23 giugno 2013

Il bilancio preventivo 2013 del Comune di Bagnacavallo , le entrate

Come si finanzia il Comune? In questo caso la gerarchia delle voci di bilancio è la seguente : TITOLO -> CATEGORIA -> RISORSA -> CAPITOLO - DETTAGLIO.
In questo caso la gerarchia non aiuta ad analizzare approfonditamente le voci in quanto CATEGORIA RISORSA E CAPITOLO hanno valori uguali.
Dunque le visualizzazioni alternative che danno informazione sono per TITOLO , per CAIPTOLO e per DETTAGLIO

Per Titolo : si nota che le entrate tributarie rappresentano più del 50% dei 21 Milioni totali di entrate. A seguire le entrate derivanti da prestiti (15% del totale)

Per Capitolo: è evidente che le imposte (in cui l'IMU è preponderante) e le tasse sono la principale fonte di finanziamento.Differenza tra imposte e tasse


Per Dettaglio : in questa visualizzazione l'importanza dell'IMU è subito apprezzabile, insieme alle anticipazioni di cassa (prestiti) e la tassa di smaltimento rifiuti (che ,stando al grafico delle uscite, viene usata in toto per pagare il contratto di servizio smaltimento)

E' evidente che le imposte siano la principale fonte di finanziamento per le casse comunali In particolare l'IMU rappresenta la parte preponderante degli introiti (circa il 30% della somma di tutte le poste di bilancio)


martedì 4 giugno 2013

Il bilancio preventivo 2013 del Comune di Bagnacavallo , le uscite

Il Comune di Bagnacavallo ha recentemente pubblicato il bilancio di previsione 2013 :
http://www.comune.bagnacavallo.ra.it/Comune/Atti-Amministrativi/Bilancio/2013/Bilancio-anno-2013

Purtroppo la pagina sopra menzionata è un tipico esempio di dato 'chiuso', i dati interessanti sono imprigionati in file PDF , quando non addirittura in PDF frutto di scanner...

Fortunatamente il bilancio analitico è un PDF strtturato e non una scansione, dunque sono riuscito a 'liberare' i dati contenuti in esso per dimostrare come un set di dati aperto (http://datahub.io/it/dataset/bil-prev-2013-bagna) aiuti a spiegare, meglio che in 100 conferenze, come vengono spesi i soldi della comunità.

Ecco il risultato in rappresentazione grafica , in sostanza si tratta di una serie di visualizzazioni che mostrano come è suddiviso l'ammontare totale della spesa (circa 21 milioni di Euro) sotto vari punti di vista (per titolo, per funzione, per servizio, per intervento, per dettaglio):

http://public.tableausoftware.com/views/Bilancio2013Bagnacavallo-Uscite/TabellaDettaglio

Personalmente , la cosa che ho trovato più saliente è l'ammontare della spesa per il servizio smaltimento rifiuti, non penso che,anche con buona volontà, leggendo le 80 pagine del bilancio in PDF mi sarei accorto che più del 10% (!!!!) della spesa annuale del Comune serve a questo.




Il bilancio 2012 del Comune di Lugo

Il bilancio di un Comune non è certo una cosa facilissima da comprendere. 'Aprire' i dati del bilancio,come ho fatto con i dati del Comune di Lugo che erano imprigionati in un PDF, aiuta ai cittadini a farsi un idea su come vengono spesi i soldi di tutti, per esempio perchè a qualcuno potrebbe venire in mente di farci un bel grafico chiarificatore.

Qui si può trovare il dataset che ho 'estratto' dal PDF : http://datahub.io/it/dataset/bilanciolugo2012

E qui qualche rappresentazione grafica  : http://openspending.org/bil_lugo_2012_spesa/views/bilancio-preventivo-2012-comune-di-lugo