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domenica 4 giugno 2023

L'acqua va in basso

Alle scuole elementari il mio compagno di classe Silvano riuscì a prendere un bel 10 su domanda secca del maestro posta agli alunni. 
 La domanda, sibillina in effetti, era 'bambini voi sapete dove va l'acqua?' e in mezzo agli sguardi spenti di tutti noi solo Silvano si illuminò rispondendo in dialetto 'l'acqua la va pr'a bas!', l'acqua va in basso! Era una cosa che sapeva probabilmente perché abitava in campagna, a contatto con la terra e con l'acqua, in una famiglia di agricoltori. 
Questo aneddoto mi è tornato in mente nelle incredibili giornate vissute durante l'alluvione. Sì perchè a Lugo, mentre l'acqua saliva e creava nuovi torrenti, in molti si sono chiesti quale sarebbe stata la successiva via allagata, quale percorso avrebbe scelto. Sarebbe andata 'mediamente' in basso. 
Sapere 'a occhio' quali sono le zone più alte e più basse è cosa assai difficile in una città completamente pianeggiante come Lugo, dove le differenze di altitudine tra quartieri sono di pochi metri. Eppure quei pochi metri per l'acqua fanno la differenza, e ce ne siamo accorti vedendo correre fiumi in centro città con sorprendente irruenza, andavano tutti verso il basso. 
Il Pavaglione a Lugo il 18/05/2023



In questi giorni andando un po' in giro, chiedendo a conoscenti e considerando i cumuli di rifiuti, mi sono fatto un' idea approssimativa delle aree risparmiate dall' acqua o perlomeno lambite, o con pochi centimetri. 
Vivendo in centro storico posso per certo dire per testimonianza diretta che un tratto di Via Matteotti e un tratto di Via Risorgimento, più verso l'ospedale, sono rimaste all'asciutto (eccetto sotterranei direi). Poi è stata un po' meno toccata la zona di Lugo Est compresa tra Viale Europa e Viale Dante, così come l'area di Lugo Nord nelle vie comprese tra il canale, la Via Piratello e Via Quarantola. In ultimo anche alcune strade di Madonna delle Stuoie Est hanno avuto meno danni come Via Tagliamento o Via Livenza. Di altre aree non so , eventualmente chi volesse segnalare nei commenti aiuterebbe a fare un quadro più completo. In altre aree la situazione è stata invece decisamente peggiore, soprattutto in zona Sud Ovest, Ovest , sebbene anche li alcune zona siano state meno colpite, per esempio in prossimità del Parco dei Mulini, che ha fatto un po' da laminatore. 
I motivi del maggiore o minore allagamento di aree urbane sono molteplici, influisce certo l'altitudine relativa, poi la direzione dalla quale proviene l'acqua, la presenza di ostacoli, più in periferia la vicinanza di terreni più bassi che funzionano da laminatori, la vicinanza a corsi d'acqua e sicuramente anche altri che ignoro. 

In ogni caso, a me è venuta la curiosità di capire l'altitudine relativa della città,le zone più basse e più alte, domanda che come dicevo è sorta durante le lunghe ore di attesa dell'acqua e anche prima quando è stato il momento di mettere in salvo l'auto , cercando un posto 'alto' che non fosse uno dei tanti parcheggi sopraelevati, già stracolmi. 
Ho utilizzato i dati messi a disposizione dalla missione SRTM della NASA che forniscono informaizioni circa l'altitudine di gran parte del globo, facilmente fruibili con l'applicazione QGIS : https://www.earthdata.nasa.gov/sensors/srtm. Ho utilizzato questi dati per creare alcune rappresentazioni dell'altitudine relativa del centro abitato di Lugo e degli altri Comuni della Bassa Romagna, incrociando i dati con la topografia fornita da Openstreetmap
La risoluzione è abbastanza precisa anche per capire le aree più alte e più basse pure di una sola strada. 

La rappresentazione mostra le aree più alte con tonalità verde e le aree più basse in gradazioni di arancio via via più scure fino a rosso. Attraverso il software QGis ho esplorato e zoomato nelle aree di interesse fino alla singola strada, trovando spesso spiegazione al movimento delle acque che avevo notato esplorando il centro allagato e le vicinanze della mia abitazione, qui mi limito a pubblicare una mappa con un livello di zoom che fà vedere l'intero centro abitato, la mappa è zoomabile per chi vuole approfondire, passando il mouse sulla zona interessata viene mostrata l'altitudine. 
Per Lugo si nota che la parte pià alta della città è l'area del centro storico a est del Pavaglione, Via Poveromini, Matteotti, Risorgimento etc.... 18, 19 metri slm. Zona alta è anche il complesso dell' ospedale. 
Le acque del Senio, del Santerno sono tutte arrivate da Sud, Sud Ovest (Felisio circa) proseguendo verso Nord e allagando nel loro percorso il centro storico poi zone più basse dove è defluita più lentamente, per esempio a Ovest si nota in rosso la depressione del parco dei Mulini e zone circostanti, poi trovando altre zone basse come l'area Corelli ,Gramsci, Mentana Nord , le vie a Nord di via Acquacalda come Via Reni, Pulicari, etc... Le zone a Est mediamente leggermente un po' più alte di quelle Ovest e Nord e non direttamente sul percorso del flusso hanno subito allagamenti un po' meno importanti, però sono state interessate dalle acque fuoriuscite per il sovraccarico di un canale scolante che pure aveva intercettato acque fluviali, vicino al palazzetto. Infine nella mappa si osserva a Nord in rosso scuro la profonda depressione del lago dell' ex fornace Gattelli, che forse funziona un po' da bacino di laminazione per le acque che transitano nelle vicinanze.  
 Ho voluto esplorare anche Bagnacavallo, colpita 2 volte dall'alluvione nel giro di 2 settimane, si nota bene che il centro storico si eleva molto chiaramente rispetto alle zone circostanti (si pensi per esempio alla salita che dalla Via Bedeschi porta all' ex convento di San Francesco), in particolare la piazza principale è il punto più alto del paese. In entrambe le occasioni la parte più colpita è stata la zona a Est, quella più vicina alla rottura del Lamone ma anche la più bassa come altimetria.  
 Poi una rappresentazione , con colori meno dettagliati rispetto alla mappa di solo Lugo, dei Comuni dell Unione Bassa Romagna nel loro insieme. Si nota molto chiaramente che il territorio digrada da Sud verso Nord e si osserva in effetti la depressione nella quale sorge Conselice che ha avuto così tante difficoltà nel fare defluire le acque. La mappa è zoomabile per verificare dettagli di ciascun Comune e mostra l'altezza puntuale passando il mouse.  
 Infine ecco l'altitudine, sempre con una minore scala di colori semplificata, del territorio comunale di Ravenna, si capisce bene lo sforzo messo in campo per evitare che le acque entrassero in centro città da Ovest. Sarebbe stato un grosso problema considerando che i livelli altimetrici della città sono veramente bassi, spesso sotto il livello del mare. Un curiosità, la parte più alta del centro si trova nei pressi di Piazza Caduti. La mappa è zoomabile per verificare dettagli delle zone e mostra l'altezza puntuale passando il mouse.  
 Grazie a Andrea Borruso di OnData e Maurizio Napolitato di FBK per il vosto aiuto!

giovedì 25 gennaio 2018

Open data e turismo seconda edizione

Pubblico la nuova edizione delle slide che ho mostrato per la lezione tenuta presso la Fondazione Universitaria San Pellegrino di Misano nell'ambito del corso organizzato dalla Scuola Superiore "Maurizio Panti" di Cattolica. Nel corso della lezione sono state effetttuate alcune esercitazioni pratiche di elaborazione e visualizzazione di open data relativi al turismo scaricati dal portale open data del Comune di Ravenna e dal portale Istat.
https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Tourism


sabato 6 maggio 2017

Open data per il turismo

https://it.wikipedia.org/wiki/Segnali_di_indicazione_nella_segnaletica_verticale_italiana#/media/File:Italian_traffic_signs_-_segnali_turistici.svgPubblico le slide che ho mostrato per la lezione tenuta presso la Fondazione Universitaria San Pellegrino di Misano nell'ambito del corso organizzato dalla Scuola Superiore "Maurizio Panti" di Cattolica.









Crediti immagine 

domenica 1 gennaio 2017

Il nuovo #FOIA e come fare richieste di accesso ai dati

Dal 23 Dicembre 2016 è entrato in vigore il cosiddetto #FOIA (Freedom Of Information Act) italiano.
L'obiettivo della legge è quello di facilitare la trasparenza dell'azione degli enti pubblici attraverso un più facile accesso alle informazioni detenute dalla pubblica amministrazione (es. da Enti Locali, Enti Centrali, Ordini, Società partecipate....).
La norma introduce il concetto di accesso generalizzato che va ad affiancarsi all'accesso civico e all'accesso agli atti.
Esistono linee guida dell'ANAC (Autorità Nazionale Anti Corruzione) in proposito che spiegano bene l'ambito di applicazione, le limitazioni, le modalità e i soggetti interessati.



La sostanza è che dovrebbe ora essere più facile ottenere informazioni e dati che appartengono alla collettività. Le richieste di dati non devono infatti essere motivate da specifici scopi e l'amministrazione ha un obbligo di risposta.
Potrebbe essere una buona occasione per fare in modo, per esempio, che vengano rilasciati più dati sui portali opendata di interesse pubblico.

Ma come si può fare una richiesta di accesso generalizzato ai dati? Per esempio in Bassa Romagna? o a Ravenna?
I siti dei Comuni della Bassa Romagna e di Ravenna hanno tutti una pagina relativa all'accesso civico, con i contatti per effettuare la richiesta, è presumibile che essi valgano anche per fare richieste di accesso generalizzato. Li elenco in coda a questo post.
Per emettere una richiesta di accesso si può anche utilizzare l'utile servizio Chiedi! messo in piedi dall'ONG Diritto di Sapere. Il servizio rende pubblica la richiesta che si fa all'amministrazione e rende pubblica anche la risposta, in questo modo vi è un controllo più generalizzato e si aiuta a non ripetere più volte la stessa richiesta da parte di persone diverse sollevando la PA dal dovere rispondere ripetutamente (diventa una sorta di FAQ di richieste di accesso). A questa pagina si possono vedere un po' di esempi delle richieste già fatte : https://chiedi.dirittodisapere.it/list/all

La normativa è appena nata ed è ancora da capire la reale efficacia dello strumento, occorre che cittadini e PA si 'allenino' un po' su questa nuova forma di interazione. Certo le PA che abbiano già abitudine a pubblicare dati (aperti e non) e abbiano revisionato i loro processi per farlo , potrebbero essere più facilitate nell'adempiere ai nuovi obblighi. In ogni modo mentre in Italia il #FOIA è appena partito, in altri luoghi già si è passati a discutere di come una buona politica di #opendata può rendere inutile la normativa #FOIA (rendendo di fatto inutili le richieste di accesso ai dati, visto che i dati sono già pubblicati o la loro pubblicazione è già stata richiesta in un maturo processo di confronto con la società civile) : http://www.yalelawjournal.org/forum/is-open-data-the-death-of-foia

Pagine dei Comuni per l'accesso civico

Comune di Ravenna : http://www.comune.ra.it/Amministrazione-Trasparente/Altri-contenuti-Accesso-civico2

Comune di Lugo : http://www.comune.lugo.ra.it/Comune/Amministrazione-trasparente/Altri-contenuti/Accesso-Civico

Comune di Bagnacavallo : http://www.comune.bagnacavallo.ra.it/Comune/Amministrazione-Trasparente/Altri-contenuti/Accesso-civico

Comune di Alfonsine : http://www.comune.alfonsine.ra.it/Comune/Amministrazione-Trasparente/Altri-contenuti/Accesso-civico

Comune di Fusignano : http://www.comune.fusignano.ra.it/Il-Comune/Amministrazione-Trasparente/Altri-contenuti/Accesso-civico

Comune di Conselice : http://www.comune.conselice.ra.it/Comune/Amministrazione-trasparente/Altri-contenuti/Accesso-civico

Comune di Cotignola : http://www.comune.cotignola.ra.it/Comune/Amministrazione-trasparente/Altri-contenuti/Accesso-civico

Comune di Massa Lombarda : http://www.comune.massalombarda.ra.it/Comune/Amministrazione-Trasparente/Altri-contenuti/Accesso-civico

Comune di Bagnara di Romagna : http://www.comune.bagnaradiromagna.ra.it/Comune/Amministrazione-trasparente/Altri-contenuti/Accesso-civico

Comune di Sant'Agata sul Santerno : http://www.comune.santagatasulsanterno.ra.it/Comune/Amministrazione-Trasparente/Altri-contenuti/Accesso-civico

lunedì 4 gennaio 2016

Quanto ci costa il dissesto idrogeologico

L'italia è un paese fragile dal punto di vista del rischio idrogeologico sia per la naturale morfologia del territorio che per cause derivate dall'attività umana.
Tra queste ultime un ruolo importante è giocato dal consumo di suolo, "il concetto di consumo di suolo deve, quindi, essere definito come una variazione da una copertura non artificiale (suolo non consumato) a una copertura artificiale del suolo (suolo consumato)", fenomeno fotografato con completezza nell'ultimo rapporto ISPRA.

domenica 15 febbraio 2015

Alluvione in Romagna, una storymap

Ho raccolto un po' di foto e video relativi all'alluvione del 6-7 Febbraio in una storymap per cercare di dare un quadro d'insieme dell' evento sfortunato.

Una storymap consente di unire riferimenti geografici e materiale multimediale per raccontare una storia o descrivere eventi. Esistono diversi strumenti per costruire simili mappe, io ho utilizzato un servizio messo a disposizione da KnightLab basato sulla libreria Storymap.js appositamente sviluppata.

In questo caso la storymap funziona da contenitore per le immagini pubbliche che ho raccolto prevalentemente da social network , i riferimenti geografici (vie, quartieri) sono spesso approssimativi per mancanza di informazioni dettagliate; in ogni caso il risultato è un riassunto interessante di cosa è accaduto. Clicca qui per vedere la storia a schermo intero

venerdì 13 giugno 2014

Dati che ci riguardano



Ogni amministrazione pubblica italiana è tenuta, in virtù del Dlgs 33/2013, a pubblicare una serie di informazioni allo scopo di rendere il proprio operato più trasparente possibile, il fine ultimo è stimolare il controllo diffuso sull'operato della PA per evitare corruzione, garantire efficienza e responsabilizzare gli amministratori.Tali informazioni sono disponibili in ogni sito di ente pubblico in una sezione denominata 'Amministrazione Trasparente'.

Recentemente sono stato invitato, insieme ad un manipolo di Spaghetti folks, a partecipare ad un focus group presso la regione Emilia Romagna che intende raccogliere suggerimenti ed idee su come migliorare la sezione di amministrazione trasparente del portale e ampliare la quantità di informazioni pubblicate.
Per questo motivo ho fatto un giro, insieme all' altro attivista civico Matteo Fortini nell'area 'Amministrazione Trasparente' del portale per capire intanto che cosa c'è e ricavare qualche impressione su cosa si potrebbe migliorare. Va detto che parte delle nostre osservazioni sono probabilmente già previste dal Programma triennale per la trapsarenza e l'integrità della regione E-R , occorrerà valutare quando sarà attuato completamente.

Personalmente ritengo che portare partecipazione sull'area Amministrazione Trasparente di una Regione sia più difficoltoso rispetto ad un Comune o al Governo centrale poichè l'entità Regione non gode della stessa prossimità al cittadino del primo ne della copertura mediatica del secondo. Per questo il lavoro da fare deve essere di massima apertura dei contenuti e attenzione all'interazione utente.

Il risultato del nostro lavoro è un breve documento iniziale di osservazioni in ordine sparso (magari non tanto chiare in alcuni punti....) che abbiamo sottoposto al contributo della comunità Spaghetti Open Data e che chiunque può leggere qui (diviso in 2 sheet 'Considerazioni Generali' e 'Considerazioni puntuali sul portale') : https://docs.google.com/spreadsheets/d/1mnNxn2GcyU6r06k3UFv__dRxuASXXkSLz-6kXSgl2fI/edit?usp=sharing

Tra le tante, se dovessi riassumere poche osservazioni generali che in prima battuta mi stanno a cuore, che riguardano non solo il portale dell'Emilia Romagna ma un po' tutte le aree Amministrazione Trasparente della PA, direi queste:
  • Fare sparire i PDF. Bisognerebbe che i PDF, quando non si tratti di delibere o atti, sparissero dal portale trasparenza a favore di HTML per il testo e dati in formato tabellare aperto con preview e ricercabili. Questo per limitare il numero di click e scrolling che un utente deve eseguire (la soluzione ai nostri problemi è in un PDF che nessuno leggerà mai)
  • Usare il più possibile data visualizations dinamiche ed esplorabili per scendere, se si vuole, nel dettaglio dei dati. Per questo, dove possibile, occorre categorizzare i dati. I lunghi elenchi, anche se ricercabili, non sono altrettanto efficaci nella comprensione.
  • Usare gli opendata. Tutti i dati imposti dal Dlgs.33 che possono essere espressi in formato opendata devono essere pubblicati come tali. L'area amministrazione trasparente dovrebbe anche ospitare , per ciascuna sezione, link a opendata pertinenti presenti sul portale opendata dell'amministrazione.
  • Geocoding. Ogni dato riferibile a coordinate geografiche dovrebbe essere rappresentato su mappa.
  • Aprire ai commenti , al rating e alla condivisione. Ogni contenuto dovrebbe essere facilmente commentabile , valutabile e condivisible con altri.
  • Integrare il più possibile, e al massimo livello di dettaglio, il portale trasparenza ai sistemi informativi della PA, questo per evitare che la pubblicazione dei dati sia in ritardo o incompleta.
  • Dare priorità e risalto ai dati che riguardano le spese, investimenti, consulenze, sussidi, imposte, utilizzo dei fondi comunitari, etc... Sono i dati che notoriamente suscitano maggiore interesse e devono essere sotto il controllo dei cittadini.







domenica 23 febbraio 2014

Il variegato mondo degli opendatari a Bologna per ODD14



Ieri in occasione dell'International Open Data Day ci si è trovati a Bologna per parlare di open data. E' stato un incontro interessante e ricco di spunti, dal quale mi sembra ci si sia congedati con molta conoscenza in più. Un accrescimento di conoscenza che è una diretta conseguenza, come faceva notare l'organizzatore Andrea Nelson Mauro, della varietà di figure che ruotano intorno al fenomeno dei dati aperti. In attesa che gli open data possano divenire veramente una infrastruttura di innovazione economica e sociale essi già costituiscono un mezzo di contaminazione di competenze e conoscenze. All'incontro di ieri c'erano civil servants che parlavano di ontologie, informatici che si interrogavano sul diritto amministrativo, giuristi che approcciavano database, giornalisti alle prese con dataset, attivisti civici e sociali che mostrvano geodati. Ecco allora una breve sintesi,seguendo il programma della giornata, dello scambio di conoscenza che abbiamo potuto mettere in pratica ieri.


Open Data: Benvenuti in Romagna 
In apertura ho presentato una fotografia della diffusione degli open data in Romagna partendo dal 'censimento' delle iniziative delle singole amministrazioni comunali romagnole e facendone una mappa , che spero a breve si potrà ulteriormente colorare di verde ma aumentano anche la qualità di quanto già fatto :

open data in romagna 2014
A seguire Paola Palmieri , responsabile dei sistemi informativi del Comune di Ravenna ha ufficialmente presentato in anteprima per l'Open Data Day il neonato portale open data di Ravenna e il concorso di idee per valorizzare i dati finora pubblicati. Il lavoro fatto da Ravenna sui dati aperti merita una menzione di merito anche e soprattutto perchè è il frutto di un percorso partecipato, che auspico non si fermi qui, che ha coinvolto cittadini , imprese e civic hackers confrontatisi per realizzare insieme l'agenda digitale cittadina.

Sempre sull'esperienza ravennate Michele Martoni del CIRSFID ha approfondito il processo di liberazione dei dati compiuto dal Comune disegnando in modo assai efficace i passi che a mio avviso potrebbero diventare uno standard da prendere a riferimento per tutte le ammnistrazioni che intendano fare open data. 

In ultimo Guido Sitta di Geographics è entrato nel dettaglio tecnologico dei geodati aperti di Ravenna e delle problematiche che sorgono nel trattare dati geografici del secondo comune più esteso d'Italia.


Open Data nei piccoli comuni: il caso di Anzola
Patrizia Saggini responsabile innovazione del Comune di Anzola (BO) ci ha mostrato come anche in un Comune di poche migliaia di abitanti e con budget limitato si possa fare open data. Questo grazie alla volontà di innovare che dovrebbe spingere ogni funzionario pubblico ad aprirsi al mondo della tecnologia e alle reti sociali per cogliere tutte le opportunità di miglioramento e di contaminazione di cui la PA ha bisogno.

Aziende Women Friendly: una questione (e un questionario) di genere
Linda Serra e Pina Agozzino hanno presentano un'iniziativa di raccolta di dati che possa offrire una visione delle aziende women friendly sul territorio , all'interno di un progetto (Work Wide Women) che intende creare una rete sociale di donne escluse dal mondo del lavoro ma che possano scambiarsi competenze,accrescere skills, e cogliere opportunità di reinserimento. In bocca al lupo!

Open data ambientali
Susanna Ferrari  ci ha parlato dell'esperienza del Comune di Reggio Emilia in tema di accountability ambientale veicolata da dati aperti. Il progetto della città emiliana, che è un punto di riferimento su questo tema, intende aprire quei dati che consentono alla collettività di capire gli impatti ambientali delle politiche delle amministrazioni su  gestione dei rifiuti, difesa del verde urbano, mobilità, utilizzo del suolo pubblico, risorse energetiche. Credo che questi siano temi che diverranno sempre più cruciali nell'amministrazione di una città e che necessitino di una apertura sempre più ampia delle informazioni , per arrivare ad uno standard aperto di Bilancio Ambientale.

Il progetto Carta Geografica Unica della Provincia di Ferrara
Paola Rossi di ANCI Emilia Romagna ha introdotto il progetto della CGU della Provincia di Ferrara, una cartografia completa e molto ricca di layer che copre l'intero territorio provinciale. 

Che succede a Bologna
Pina Civitella ICT manager area applicativa del Comune e Michele D'Alena digital communication strategist del Comune ci hanno raccontato le novità in programma a Bologna a  partire dal raduno Spaghetti Open Data (28, 29, 30 marzo 2014). In particolare hanno disegnato i prossimi passi della strategia del Comune di Bologna che , avendo ormai una solida presenza di dataset sul proprio portale open data, intende avviare un processo di coprogettazione con attivisti civici e cittadinanza per valorizzare ulteriormente il patrimonio informativo reso disponibile. 

Un dataset del dopoguerra
Mara Cinquepalmi  giornalista e attivista open data ci ha mostrato come da un set di dati d'antan (scritti a macchina su carta...) del 1946  può nascere un progetto a metà strada tra il reportage, la ricerca d'archivio e il datajournalism. Via del mare racconta è un esempio di story telling che usa gli strumenti di oggi per capire meglio la storia di ieri.

Regione Emilia-Romagna: HOMER, “Hack4MED”
Marcello Crosara Regione Emilia-Romagna ci ha presentato l’hackathon Hack4MED che sarà organizzato il 17 maggio a Venezia nell’ambito del progetto comunitario HOMER (Harmonising Open data in the Mediterranean). Una maratona di hacking sui dati aperti della pubblica amministrazione organizzata dalla Regione Veneto e supportata anche dalla Regione Emilia-Romagna. Penso che l'incentivazione di queste occasioni di hacking, anche a scapito di qualche evento  puramente 'convegnistico', sia la strada da percorrere se si vuole valorizzare il patrimonio informativo pubblico.

Linked open data per i beni culturali
Alessandro Zucchini  direttore Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna , ci ha presentato il progetto di apertura dei dati archivistici  e dei beni culturali e naturalistici che ha avviato la Regione. In particolare il progetto ReLoad intende creare un linguaggio ed una ontologia comune al più grande numero possible di archivi nazionali per favorire l'interoperabilità e l'aggregazione delle risorse basandosi sulle tecnologie del web semantico.